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Vape Village Caffè

A Milano c’è “VAPE VILLAGE CAFFE'”
I colori sono il bianco e il blu e il design (concept dell’Architetto Cesare Varalli) richiama il Padiglione Italia di Expo: lo spazio luminoso (oltre 250mq) ed accogliente, su due piani, è dominato all’ingresso da un grande bancone circolare dove ritrovarsi a bere una birra, scegliere un liquido  o un ultimo modello di sigaretta digitale, chiaccherare o svapare in compagnia.
Il piano di sotto è un vero e proprio salotto con divanetti e sedute confortevoli pensato per svapare ma anche per organizzare e ospitare incontri, conferenze, eventi e serate a tema di vario genere. Un punto di ritrovo a 360° .
Le vetrine mostrano tutti gli “attrezzi del mestiere” dai più basici ai più costosi e sofisticati in una gamma di varietà davvero sorprendente (si passa da 25 a 700 euro a seconda dei materiali utilizzati e del design) e il personale altamente qualificato e appassionato saprà consigliare e appagare qualsiasi cliente anche solo raccontando e spiegando nel dettaglio questo mondo ancora in parte sconosciuto. Dopo il boom del 2013 infatti il settore svapo ha subito un crollo di interesse e mercato (che si è indirizzato soprattutto all’estero) per poi riprendersi lo scorso anno a seguito dell’intervista di Veronesi che si è espresso a favore delle sigarette digitali e delle recenti regolamentazioni della categoria.
Infatti la nuova “passione svapo” – perché di questo ormai si tratta  –  ha oggi una diffusione trasversale tra giovani e meno, ex fumatori e non, uomini e donne. Nata come “alternativa salutista” alla classica bionda – in Inghilterra l’Autorità Nazionale ha incentivato l’utilizzo delle sigarette elettroniche nei percorsi di disassuefazione dal tabagismo dei centri anti-fumo – si è poi creata una vita propria tanto da contare una vera comunità di adepti in tutto il mondo e molti curiosi. In Italia è una nuova tendenza che registra 1 fumatore digitale su 10 e che ha aperto le porte al canale della sperimentazione e del collezionismo.
Gli studi della DOXA testimoniano poi che 1/3 delle persone che hanno provato le sigarette digitali, presto o tardi hanno anche smesso di fumare ed è altrettanto provato che le digitali sono 95 volte meno pericolose di quelle tradizionali. Infatti la nicotina – che comunque non provoca malattie semmai dipendenza, mentre il cancro è causato dalla combustione del tabacco – viene inalata in maniera molto più graduale, diminuendo la concentrazione con il passare del tempo e comunque sempre in minore quantità.
Il ricambio dei gusti dei liquidi  – dai sapori più incredibili – poi regala agli svapatori delle sensazioni positive e di benessere psicologico che certo la sigaretta non può dare. Esistono circa 8000 etichette in America.
Nel nuovo negozio ne avremo un centinaio. tra fruttati ( amati soprattutto in Malesia), cremosi ( più usati in America) e tabaccosi ( che vedono il primato italiano).



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