Una mostra che rende omaggio allessenza stessa delle Mille Miglia, la corsa più bella al mondo, ovvero il mito della velocità.
La propone, dal 13 maggio al 4 giugno, nellambito del Brescia Photo Festival 2017, il Ma.Co.f, Centro Italiano di Fotografia, nella sua magnifica sede in Palazzo Martinengo Colleoni, naturalmente a Brescia.
Naturalmente perché il brand Mille Miglia, oggi universale, è nato, come la competizione omonima, in questa città. Giusto novanta anni fa.
Oggi Mille Miglia è un brand esclusivo che vede coinvolgere tutta una serie di eventi che vanno ben al di là della competizione sportiva.
Per quattro giorni, dal 18 al 21 maggio, lattenzione di un pubblico sempre più vasto e internazionale è concentrata su quello che viene giustamente definito il più grande museo ambulante dellautomobile. Che accompagna le antiche Signore che si inseguono nel tradizionale tragitto Brescia Roma Brescia.
Rappresentare questa vera e propria leggenda universale in una mostra che le rendesse omaggio senza cadere negli stereotipi delle fotografie esposte in tutte le vetrine del centro storico, addobbate ad hoc durante la manifestazione, non si configurava impresa semplice.
Significava allargare affermano i curatori – il campo di indagine per condurlo ad una visione più grande del fenomeno legato allautomobile: il mito della velocità, nelle sue molteplici declinazioni. Ci è parso, questo, il modo forse più significativo e diretto per dedicare a Brescia, nel 90° anniversario della Mille Miglia, unesposizione in grado di far colloquiare immagini e collezionismo, storia ed attualità.
E una intensa mostra racconto della nascita dellepopea della corsa, dal 1927, anno di inizio delle Mille Miglia, a quel tragico pomeriggio del 12 maggio del 1957, quando la Grande Corsa venne funestata dallincidente occorso alla Ferrari 335 S n. 531 condotta dal pilota spagnolo Alfonso de Portago e dal copilota statunitense Edmund Gurner Nelson, sul rettilineo tra Cerlongo e Guidizzolo, sulla strada napoleonica Mantova-Brescia.
Quelle prime, gloriose pagine di storia sono raccontate dalle immagini tratte dagli archivi dellepoca ma anche dai quotidiani e riviste che allora, come oggi, hanno fatto dellimpresa un mito.
La seconda sezione è intitolata Dal futurismo allo smartphone. Qui, partendo dalloriginale del manifesto del futurismo di Marinetti, passando attraverso le poesie del Vate DAnnunzio, la letteratura moderna e la grafica delle locandine pubblicitarie, si arriva sino alla messa in discussione della velocità stessa.
Provenienti da una importante collezione privata, nella terza delle cinque sezioni di questa grande esposizione, sono riuniti esemplari di alto collezionismo dei primi modelli di automobili da corsa, fino alle più popolari macchine di latta a pedali per bambini.
Non poteva mancare il cinema. Con le sequenze più significative dei film dove la velocità è affrontata come valore ma anche come occasione di divertimento, con sguardo ironico. Dal Sorpasso d Risi, al Vigile con Sordi, da Crash a il Maggiolino tutto matto:
Infine Fotografare la Mille Miglia. Con la scelta di identificare 12 autori che con il loro stile assolutamente personale hanno diversamente fotografato ed interpretato il mito. Per suggerire lopportunità di riflettere anche sul linguaggio fotografico, sul suo utilizzo e le sue finalità. In mostra immagini di Silvano Cinelli, Eros Mauroner, Ernesto Fantozzi, Laura Giancaterina, Basilio Rodella, Roberto Ricca, Richard B. Datre, Giacomo Bretzel, Paolo Mazzetti, Beppe Vigasio, Paolo Mucciarelli e Claudio Amadei.
Da sottolineare che Mille Miglia. il mito della velocità offre ai suoi visitatori lopportunità di ammirare, con un unico biglietto, le altre grandi esposizioni fotografiche allestite allo stesso Ma.Co.f e in Santa Giulia fino al 3 settembre. In questultima sede, sino al 3 settembre, si possono ammirare Magnum First e Magnum – La première fois e la prima mondiale di Stev McCurry sul tema ella lettura.