Vivere Cogne in autunno tra escursioni e buon cibo, nel primo week end di ottobre, con il rientro delle mandrie dagli alpeggi e i menù tematici “Les Saveurs du Blé et de l’Alpage”.
L’autunno a Cogne: la stagione con i cieli più limpidi, sfumature di azzurro striate di bianco a contrasto con i caldi colori autunnali e i boschi, meta di silenziose e piacevoli passeggiate, si ripopolano degli animali del Parco del Gran Paradiso, alla ricerca di cibo e spinti dalle temperature che si abbassano.
E sono anche le mandrie, nella loro discesa dagli alpeggi, la tradizionale Devétéya, sabato 2 ottobre, a segnare come ogni anno la fine della stagione estiva.
Sabato, a partire dalle 10.30 e durante tutta la giornata, le mucche arriveranno nelle vie di Cogne fino ai prati di Sant’Orso. Durante tutto il giorno sarà possibile trovare, distribuite per le vie pedonali del borgo, le bancarelle del tradizionale mercatino di manufatti e prodotti locali, con un’area dedicata alla vendita de Lo Pan Ner, un pane antico preparato con la segala e cotto nei forni del paese quando la panificazione rappresentava un momento di festa e socializzazione, dove ognuno aveva il proprio ruolo: le donne impastavano la farina e realizzavano le forme di pane che poi gli uomini cuocevano nel forno, mentre i bambini aspettavano con impazienza la cottura dei “galletti” preparati per loro.
Domenica, dopo la messa, una piccola sfilata degli animali terminerà con la benedizione sulla piazza principale di Cogne. Per l’occasione una mucca di ogni alpeggio indosserà una coccarda in legno, realizzata dagli artigiani locali. A conclusione della mattinata, sempre sulla piazza municipale, Vâchement Drôle, momento culturale per scoprire la storia, le curiosità e le leggende di Cogne “grazie” alle mucche.
In questa occasione, sabato 2 ottobre e domenica 3 ottobre sarà possibile degustare, a pranzo e a cena, i menù tematici “Les Saveurs du Blé et de l’Alpage” a prezzo fisso di 30 euro a persona (bevande escluse), ideati per l’occasione dai ristoranti di Cogne aderenti all’iniziativa. Protagonisti i prodotti d’alpeggio e i prodotti da forno della tradizione, come il pane nero e il Mécoulin, tipico pane dolce, versione valdostana del classico panettone.
Le specialità eno-gastronomiche protagoniste dei menù vanno dalla tipica Seupetta (a base di pane, fontina e riso), alla Favò (zuppa con pasta, fontina, pane nero abbrustolito nel burro, salsiccia, pancetta e gustosissime fave), dalla Vapelenentse (zuppa di brodo di carne, con fontina, pane e cavolo verza) alla Soça (un piatto unico a base di carne, cavolo, porri, patate e fontina) senza dimenticare il lardo di Arnad, la fontina e la mocetta.
L’autunno è sicuramente un’occasione imperdibile per vivere la montagna meno affollata, resa ancora più suggestiva dai colori del foliage, come nel bosco di Sylvenoire, dove passeggiare per sentieri.
In giornate scaldate da un tiepido sole, sono innumerevoli gli spunti per trascorrere piacevoli giornate all’aria aperta, come, ad esempio, partire alla scoperta dei laghetti alpini, così numerosi nella valle di Cogne: dal lago di Loie, nelle cui acque si specchia il Monte Bianco, raggiungibile con una semplice escursione che parte e ritorna nel villaggio di Lillaz, noto per le sue spettacolari cascate, ai quattro laghi di Lussert, situati in una vallata laterale del Vallone del Grauson e circondati da pascoli e ambienti selvaggi.
Per gli appassionati delle due ruote, Cogne offre numerosi percorsi per mountain bike a tutti i livelli di difficoltà, anche per chi è meno allenato, grazie alle divertenti e-bike. Qui tutti i sentieri percorribili.
Durante i weekend autunnali proseguono le visite guidate all’interno della miniera di magnetite (tra le più alte d’Europa), alle pendici del monte Creya; un viaggio a ritroso nel tempo, tra gallerie e impianti originali tutti da scoprire, raggiungibile a piedi in circa 1h 45’ da Montroz.
E sempre alla scoperta della storia locale, in centro a Cogne, si può visitare il museo etnografico Maison de Cogne Gérard Dayné, ospitato in una bella casa del XVII secolo in legno e pietra tipica della Valle, per vedere come si viveva in montagna e come era organizzata la vita locale a quei tempi.